– di Gianluca Montinaro
Dalle Dolomiti alla Val d’Orcia. Da Corvara a Bagno Vignoni. Dall’hotel La Perla (una fra le strutture più affascinanti dell’intero arco alpino, famosa anche per il suo ristorante La Stüa de Michil) all’hotel Posta Marcucci. Ecco il percorso di Michil Costa, albergatore fra i più illuminati e lungimiranti, che, dal 2017, ha rilevato questa nota, storica insegna della Val d’Orcia, rinnovandola con un gusto e una eleganza senza pari. Qui si respira, anche per merito della direttrice Chiara Pieri, un’atmosfera di raffinata finezza in ogni dettaglio: dalle stanze alla spa, dalle piscine termali al bar, dai saloni comuni al giardino… sino alla cucina, da sempre un aspetto fondamentale negli alberghi della famiglia Costa.
A governare quella di Bagno Vignoni è il giovane e valente Matteo Antoniello che, dalla sua Campania, ha fatto un proficuo apprendistato alla Stüa de Michil (insieme all’allora chef Nicola Laera) prima di approdare qui, in questo magico borgo. È una cucina solare la sua, sì tecnica ma soprattutto emozionale: ora ancor più netta e pulita. Rispetto al passato – infatti – i piatti sono andati ‘in sottrazione’, concentrandosi sulla definizione aromatica e sul tratteggio gustativo. Non più di quattro elementi vi concorrono, secondo uno stile che appare improntato a creare piacevoli equilibri e fine rotondità. Ovvio che – data la grande presenza di ospiti anche stranieri nonché le origini del cuoco – la mediterraneità si fa spazio in una carta che, fra carne e pesce, fra anima partenopea e spirito toscano, fa perno sulla qualità delle materie prime utilizzate. Queste giungono (anche dal circostante territorio) da un attento lavoro di selezione che spesso è la fonte di primaria ispirazione per il cuoco.
Linearità e schiettezza – quindi – dominano la costruzione delle pietanze che, anche negli abbinamenti, sfuggono le astrusità e le circonvoluzioni a favore di un senso della misura scandito dal sapiente uso della nota vegetale e aromatica o della frutta a guscio che, variando entrambe sui registri dell’amaricante e della croccantezza, allontanano ogni pericolo di stucchevolezza. Espressiva e diretta è, per esempio, la ricciola leggermente scottata con scarola, acciughe e burrata (abbinamento ben consolidato ma sempre di grande soddisfazione) come anche il goloso mischiato potente al cavolfiore con uova di salmone, mandorle tostate e un tocco di arancia a donare una punta di aromatica freschezza. Se sontuoso appare il trancio di rombo in crosta di arachidi con rapa rossa e panna acida, decisamente più sinuosi sono i succulenti fagottini ripieni di Maiale Cinturello orvietano con minestra maritata e Grana Padano.
Il servizio in sala ruota, cortese e attento, sotto l’occhio del maître Giuseppe Asdruboli che, coadiuvato dalla efficientissima e sempre sorridente Claudia Colombera, propone al gueridon, con invidiabile maestria, sia la steak tartare di Fassona sia, alla lampada, una magistrale crêpe Suzette.
La carta dei vini (da sempre uno dei vanti di Casa Costa) è di notevole ampiezza. Meravigliosa è la sala da pranzo panoramica, come anche la terrazza estiva, entrambe affacciate quasi a strapiombo sull’orrido dell’Orcia e con, di fronte, le maestose rovine della rocca di Tentennano. Il conto, per quatto portate, si attesta intorno a 75 euro.
- Via Ara Urcea, 43
- Fraz. Bagno Vignoni – San Quirico d’Orcia (Si)
- Tel. 0577.887112
- www.postamarcucci.it
- albergo@postamarcucci.it
- Chiuso: a pranzo
- Ferie: variabili