– di Redazione
Il 2024 è stato un anno di crescita per il Consorzio Alta Langa, che ha rafforzato il suo ruolo nel panorama spumantistico italiano. Una ricca agenda di eventi e collaborazioni ha consolidato il posizionamento dell’Alta Langa come simbolo di qualità. Fra i momenti più importanti si possono qui segnalare in febbraio la presentazione del volume Alta Langa: il racconto di una denominazione (un importante approfondimento dedicato alla storia e alle caratteristiche del Metodo Classico Alta Langa); in marzo la sesta edizione de La Prima dell’Alta Langa, al Teatro Regio; in giugno Alta Langa Roma, un grande evento di degustazione a Palazzo Brancaccio, nella capitale. E quindi ancora, in ottobre, novembre e dicembre, Alta Langa ha accompagnato eventi di prestigio come l’inaugurazione della stagione d’opera e balletto del Teatro Regio di Torino e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Un bilancio positivo – quindi – per questo 2024 che si chiude con risultati significativi: 455 ettari vitati,14 nuovi produttori associati che portano la compagine sociale a quota 85 e una crescita prevista delle vendite di oltre il 10%. «I traguardi raggiunti quest’anno – sottolinea la presidente del Consorzio Mariacristina Castelletta – sono il risultato di un impegno condiviso: produttori, partner e un numero sempre maggiore di sostenitori e appassionati che ci accompagnano nel portare l’Alta Langa sempre più lontano, senza mai perdere di vista i nostri valori e la nostra identità».
Consorzio Alta Langa è nato nel 2001, dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi, metodici e documentati sulla vocazione dell’area. Riunisce viticoltori e produttori appassionati e lungimiranti che, spinti da un grande orgoglio piemontese, hanno fondato e fatto crescere questa denominazione giovane ma con radici profonde che affondano nella storia e nel territorio. La grande scommessa che unisce tutti è quella di produrre un vino necessariamente importante, che non sarà pronto prima di sei anni dall’impianto dei vigneti.
Alta Langa Docg ha l’onore di rappresentare il primo metodo classico d’Italia, nato proprio in Piemonte alla metà dell’Ottocento. La denominazione, che ha ottenuto la Doc nel 2002 e il massimo riconoscimento qualitativo della Docg nel 2011, oggi ha una produzione di oltre tre milioni di bottiglie. L’Alta Langa Docg è fatto con uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o insieme in percentuale variabile; può essere bianco o rosé, brut o pas dosé e ha lunghissimi tempi di affinamento sui lieviti, come prevede il severo disciplinare: almeno 30 mesi. Caratteristica distintiva dell’Alta Langa è quella di essere uno spumante esclusivamente millesimato, cioè frutto di un’unica vendemmia: ogni bottiglia riporta sempre in etichetta l’anno della raccolta delle uve, legandosi indissolubilmente alle particolari caratteristiche di quella specifica vendemmia. Viene prodotto in un territorio collinare (oltre i 250 metri) che abbraccia le province di Asti, Cuneo e Alessandria: una terra che guarda le cime innevate delle Alpi e respira il mare e che raccoglie l’eredità conservata dagli avi, mantenuta intatta per molto tempo senza subire trasformazioni radicali, come è avvenuto invece nelle basse colline.
Di rispetto i numeri del Consorzio: 85 case spumantiere; 455 ettari di vigneto, coltivato per 2/3 a Pinot nero e per 1/3 a Chardonnay; 3.200.000 di bottiglie prodotte dalla vendemmia 2023, suddivise fra mercato interno (85%) ed export (15%).
- Consorzio Alta Langa
- Piazza Roma, 10
- Asti
- Tel. 0141.594842
- www.altalangadocg.com
- info@altalangadocg.com