– di Gianluca Montinaro

All’hotel Ciasa Salares – una delle strutture storiche più affascinanti dell’Alta Badia – la passione per la cucina di qualità è una ‘cosa’ di famiglia. Si può anzi dire che qui ce l’hanno proprio nel sangue. Furono i nonni, Pauli e Hilda Wieser, a creare, già agli inizi degli anni Sessanta, la fama di questo luogo, ove non solo si ‘stava bene’, ma si mangiava pure molto bene (la linzertorte e la zuppa di gulasch di Hilda erano dei must: si veniva anche da Cortina, attraverso passo Falzarego, per mangiarli). Fu poi il turno del loro figlio Stefan che, insieme alla moglie Wilma, ideò, negli anni Ottanta, La Siriola, uno dei primi veri ristoranti gourmet alpini, dalla cucina della quale sono transitati cuochi del calibro di Corrado Fasolato e Matteo Metullio (giusto per limitarsi a un paio di nomi…).

Oggi è il momento della terza generazione: è il giovane Jan Clemens a ‘dirigere i giochi’ negli spigliati spazi sotterranei di Cocun (ovvero ‘tappo’, in lingua ladina). Fra migliaia e migliaia di bottiglie che tappezzano le pareti, e che provengono da ogni parte del mondo (ma con una spiccatissima predilezione per le etichette biologiche e biodinamiche), si gusta una cucina capace di muoversi con stile, ma scevra dalle ‘formalità’ che denotano molte fra le proposte più autoriali ora più in voga, dalla carne al pesce. Il cuoco – Paul Almagean – pare amare la complessità nel piatto, intesa più come insieme di elementi (che si inseguono e si intrecciano fra loro, a volte equilibrandosi l’un l’altro, a volte sottolineandosi a vicenda) che come tecnicismo virtuosistico. I risultati sono buoni (solo raramente i tanti ingredienti paiono sfuggire di mano) e, se la montagna rimane sullo sfondo, in primo piano risaltano inflessioni più internazionali, con l’Oriente su tutti. Come, per esempio, con i gyoza di stracotto di tonno con carciofi, Olive Taggiasche e salsa teriyaki, o come per il riuscitissimo risotto all’arancia arrosto mantecato allo yuzu con aglio nero, scarola, riccia, anacardi al wasabi e perle di Verjus (magistrale nella sua aromatica acidità, bilanciata dalla tendenza dolce di riso e burro). Complessi e gustosi anche la crema soffice di bagna cauda con latte di cocco, puntarelle, salicornia, ravanelli e rösti di granchio e il lingotto d’agnello glassato con il suo jus, topinambur, cime di rapa e cioccolato fondente. Da mettere meglio a fuoco – per i non ben bilanciati spunti aromatici e gustativi – è invece il velo di pasta fresca colorato (che ricorda la «lasagna del Sole», del mitico Sole di Ranco) con coscia d’anatra confit, crema al Gorgonzola e mascarpone, mela verde e salsa al Marsala.

Belle (e golose!) le stanze dedicate al formaggio e al cioccolato. Menu a 76 e a 98 euro. Poco sotto i 100 mangiando à la carte.

  • Strada Pré de Ví, 31
  • Loc. Armentarola – Badia (Bz)
  • Tel. 0471.849445
  • www.ciasasalares.it
  • info@ciasasalares.it
  • Chiuso: mercoledì; a pranzo
  • Ferie: da fine marzo ai primi di giugno; da metà di settembre a metà dicembre
Selezione di salumi e giardiniera
Velo di pasta fresca colorato con coscia d’anatra confit, crema al Gorgonzola e mascarpone, mela verde e salsa al Marsala
Crema soffice di bagna cauda con latte di cocco, puntarelle, salicornia, ravanelli e rösti di granchio
Risotto all’arancia arrosto mantecato allo yuzu con aglio nero, scarola, riccia, anacardi al wasabi e perle di Verjus
Gyoza di stracotto di tonno con carciofi, Olive Taggiasche e salsa teriyaki
Lingotto d’agnello glassato con il suo jus, topinambur, cime di rapa e cioccolato fondente
Petto d’anatra alle arance Tarocco con funghi cardoncelli e insalatina di radicchio tardivo con Aceto balsamico stravecchio
Calamaro e gamberone alla brace con salsiccia di maiale, crauti, patate parisienne, salsa di crostacei e consommé di alghe e speck
Piccola degustazione di formaggi italiani e francesi
I vini della serata: Clos de la Coulée de Serrant 1988 (Nicolas Joly); Tai Rosso 2015 (Daniele Portinari); Orchis Mascula Hautes-Côtes de Beaune 2018 (Claire Naudin; Tignanello 2009 (Antinori); Côtes du Jura Savagnin 2018 (Caveau du Val d’Amour); distillato di sorbo (Masiero)
Un’altra delle salette di Cocun