– di Gianluca Montinaro

Mangiari di Romagna è il titolo di uno storico volume, uscito negli anni Sessanta, a firma di Marcello Caminiti, Luigi Pasquini e Gianni Quondamatteo, che – fra i primi – ha raccontato la cucina di quelle terre che si estendono dal torrente Tavollo a Sud ai fiumi Sillaro e Reno a Nord. Lande ricche di materie prime e di tradizioni gastronomiche che, ancora oggi ben vive, si riverberano in piatti carichi di storia e di identità: in nulla confondibili con ricette e pietanze di altri territori del Belpaese. Ebbene, all’estremo Meridione di questa terra del Bengodi del gusto, a Cattolica (Rn), primo paese della Romagna, proprio in centro – non molto distante dal mare – ecco un luogo che propone, in una carta che appare come un epitomatico dizionario, una scelta dei piatti più significativi di Romagna: I Mangiari.

Benché il mare sia a poche centinaia di metri, è l’entroterra a trionfare in cucina, con un’offerta che – chiaramente e orgogliosamente – si dichiara «Cucina di tradizione» (così recita il claim della carta). E qui la tradizione è rispettata: ma in modo intelligente, senza pedisseque pesantezze. I principi sono pochi e semplici: materie prime ben selezionate e di qualità, di provenienza locale; stagionalità; le giuste cure in cucina (cotture attente, parco uso di grassi e condimenti, abbinamenti bilanciati…). Ecco tutto, nient’altro. Se non poi tanta passione e tanta voglia – da parte della proprietà – di far stare bene i propri ospiti. Si può quindi iniziare con una selezione di salumi e formaggi, o con un ottimo capocollo in porchetta con salsa verde. Proseguire con i primi, a base di basta all’uovo (tirata alla perfezione: sottile e porosa al contempo): lasagne verdi o cappelletti in brodo, tagliatelle ai carciofi o passatelli asciutti con radicchio, crema di pecorino e guanciale croccante. E quindi passare alle profumate polpette di vitello al sugo, al galletto al mattone con patate arrosto o alla pasticciata alla pesarese (un morbidissimo brasato di manzo a lungo cotto in padella: unica concessione alla ‘marchignolità’, perché qui siamo in terra di confine e reciproche influenze ci sono!). Dolci di fattura casalinga in chiusura. Il tutto, dall’inizio alla fine, accompagnato da piadina calda.

Carta dei vini non ampia, e perlopiù centrata sulle etichette del territorio (ma con qualche valida digressione fuori regione). L’ambiente è colorato, curato e confortevole, e il servizio è attento e sorridente. Conto assai onesto: per quattro piatti difficilmente si superano i 50 euro.

  • Via Fiume, 24
  • Cattolica (Rn)
  • Tel. 392.7080900
  • info@imangiari.it
  • Chiuso: mercoledì; domenica sera
  • Ferie: variabili